Come evitare un fallimento

Recentemente, ho saputo che un’azienda di mia conoscenza è stata dichiarata fallita; ammetto che
mi è dispiaciuto tantissimo, anche perché, qualche tempo fa, ero anche stato convocato per tentare
di dar loro una mano, ma decisi di rifiutare l’incarico.

Non sono un mago, mi piacerebbe a volte avere la bacchetta magica per risollevare anche le situazioni impossibili, ma a volte (ahimè) l’unica soluzione resta la resa.

Spesso, le aziende si decidono a chiedere aiuto quando è troppo tardi!
Nella letteratura motivazionale e di crescita personale, riguardo cosa imparare da un fallimento, troverete tantissimi interventi di personaggi anche illustri e famosi, che asseriscono quanto il fallimento sia in realtà prezioso, perché ci fornisce
esperienza e ci insegna “come non si fa”.

Le biografie di tantissimi uomini e donne di successo sono colme di episodi in cui le cose sono andate letteralmente a catafascio, prima di giungere ad una trionfale conclusione.


Non prendiamoci in giro, però: il fallimento, quando capita, sarà pure un “maestro” ma è
un’esperienza dolorosissima. Cosa imparare, dunque, da un’evenienza del genere?

Certamente, possiamo prendere spunti su come evitare un fallimento, affinché un tracollo, nella nostra vita, non capiti più.
La mia visione è questa: immaginiamo la nostra azienda come un fortino con cinque lati: su
ciascuno di questi cinque lati, è presente l’armata di uno dei soggetti maggiormente interessati alla
nostra impresa (quelli che gli inglesi chiamano “stakeholders”): i clienti, i fornitori, i dipendenti, le
banche e lo Stato. È OVVIO che la situazione ideale è quella in cui non ci sono problemi con
nessuno di questi soggetti, e si va d’accordo con tutti ma, visto che non viviamo nel mondo delle
favole, sappiamo che i problemi possono capitare.

Secondo la mia esperienza, l’errore da non fare MAI è quello di far maturare problemi con TUTTI i
soggetti che ho appena elencato.

Se vi ritrovate con i clienti che vi mandano i reclami e vi richiedono rimborsi, i fornitori che non riuscite a pagare, le banche che vi intimano il rientro dai fidi, lo Stato che vi scatena contro Equitalia e i dipendenti che vi mandano i sindacati e l’ispettorato del lavoro…beh devo dirvi che vi vedo male. Sarete come un esercito asserragliato nel fortino,
attaccato da tutti i lati! Prima o poi, verrete espugnati.

Meglio, certamente, avere un problema solo, magari più grosso, ma con uno solo dei vostri soggetti di riferimento. Le banche vi revocano i fidi?
Potete pensare di scegliere di essere segnalati come cattivi pagatori e gestire la cosa con le vostre tempistiche, mentre lavorate su conti a credito.
Siete “inchiodati” coi fornitori? Trovatene altri, e concordate coi vecchi dei piani di rientro. Avete
Equitalia col fiato sul collo? Rateizzate il più possibile, e sfruttate tutti i condoni e le rottamazioni
possibili e immaginabili.
Pare brutto, dire tutto ciò? Lo so, ma nella vita sono cose che capitano. Ovvio, meglio che non
succedano.

Volete imparare a strutturare la vostra azienda in modo da non avere mai problemi con nessuno, e che tutto fili liscio? Provate a leggere il mio libro “L’impresa di essere imprenditori”, ci sono un sacco di suggerimenti utili al fine di rendere le vostre imprese SANE e capaci di avere meno problematiche possibili!