3 step per ridurre i costi d’impresa

Ogni tanto capita che qualche commercialista richieda il mio aiuto e la mia opinione su come ridurre i costi di impresa, analizzare e possibilmente “raddrizzare” qualche azienda con evidenti problematiche di liquidità e marginalità. Spesso mi parlano di  “spending review”, termine generalmente utilizzato da chi si occupa di spesa pubblica, ma facilmente traslabile, per assonanza, anche ai soggetti privati! Insomma, secondo loro, bisogna tagliare i costi. Tagliare, tagliare e ancora tagliare. 

Siamo, però, sicuri, che questa sia la strategia vincente? Certamente, gli sprechi vanno evitati, ma non possiamo nemmeno far diventare questa la nostra prima preoccupazione, anche perché, ironicamente parlando, c’è il rischio che dell’azienda non rimanga più nulla! Concentrarsi troppo sul tagliare e risparmiare, comporta il serio rischio che l’azienda possa letteralmente implodere, invece che sperimentare una sana espansione. Come fare, allora, a capire quali sono i veri rami secchi? Come ridurre i costi d’impresa reali? Ecco qualche suggerimento:

  1. Classificate i costi in termini di importanza. Fatevi dare dal commercialista un bilancio nel suo formato analitico, dove cioè siano presenti i costi dettagliati, almeno per categorie. Nell’ambito della macrocategoria “costi per servizi”, ad esempio, sono spesso riportate diverse sotto-voci importanti: consulenze, servizi professionali, utenze, assicurazioni, spese di pulizia, eccetera. Mettetele in ordine, dalla più grande alla più piccola e, se proprio volete fare un bel lavoro, calcolate l’impatto percentuale di ciascuna voce sul vostro fatturato: ovviamente, cominciate a concentrarvi sulle categorie che, nella vostra realtà, “pesano” maggiormente!
  2. Non vi intestardite con i costi poco importanti. È chiaro che, in azienda, ogni spreco andrebbe ridotto, però non scordate mai che anche il tempo ha un costo, e soprattutto il vostro tempo, se siete i titolari dell’impresa! Spesso mi capita di vedere imprenditori che si intestardiscono, per dirne una, sulle spese telefoniche, quando magari queste hanno un’importanza dello 0,5% e, dopo una settimana di lavoro trascorsa a confrontare offerte di ogni tipo, arrivano tutti soddisfatti a dirmi che sono riusciti a risparmiare 100 euro al mese. Siamo proprio sicuri che il tempo impiegato per raggiungere questo straordinario traguardo non avrebbe potuto essere investito in modo più redditizio?
  3. Non confondete i costi con gli investimenti. Quando osservate le vostre uscite, ricordatevi di chiedervi sempre quanto sia importante ciò che state pensando di tagliare. Qual è il ritorno effettivo, sui vostri risultati d’azienda, della voce di costo che state analizzando? Non commettete l’errore di tagliare troppo, laddove ciò che passa dalle vostre virtuali forbici non sia un ramo secco, ma un promettente germoglio! 

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