PREPARARSI – IL PRIMO STEP DEL MIO METODO “im – PRESA”
Conoscere se stessi è il fondamentale punto di partenza di ogni progetto di miglioramento. Questo vale per la nostra persona, innanzitutto: spesso ci troviamo ad intraprendere percorsi impegnativi, rivolti al raggiungimento di una versione migliore di noi, ma questi percorsi si rivelano poi, alla luce dei fatti, fallimentari e inadeguati, in quanto non hanno tenuto conto di alcune importanti premesse.
Vi faccio un esempio, tratto dalla mia esperienza personale: sono una persona definibile tranquillamente come “tracagnotta”, amo la buona tavola e, parallelamente, sono piuttosto allergico allo sport.
Periodicamente, mi convinco di dover raggiungere una forma fisica invidiabile, tutto muscoli e niente pancetta, e mi imbarco in programmi di allenamento per me assolutamente insostenibili!
Risultato: dopo due/tre settimane, interrompo totalmente qualsiasi tipo di attività, e fisicamente ritorno al punto di partenza, se non peggio.
Il motivo? L’aver studiato il percorso senza aver assolutamente considerato le premesse, ovvero una sincera valutazione delle mie caratteristiche e dei miei punti di forza e di debolezza.
In azienda vale lo stesso principio: non potete, giusto per fare uno degli innumerevoli esempi che si potrebbero citare, porvi l’obiettivo di aumentare del 100% il vostro fatturato, se magari non possedete alcun tipo di competenza di marketing e, giusto per peggiorare il quadro della situazione, non avete il polso dei numeri della vostra azienda, ovvero siete tecnicamente in perdita laddove state pensando di guadagnare.
Per quel che mi riguarda, non è pensabile partire con alcun percorso di affiancamento agli imprenditori, senza prima prepararsi e aver effettuato un approfondito check-up, che quanto meno riguardi tutti i seguenti aspetti:
- Check-up economico: l’azienda sta guadagnando dalla propria gestione caratteristica?
Ovvero: l’impresa riesce a trarre margini operativi costantemente positivi da quell’attività
che rappresenta la propria ragion d’essere, in inglese denominata “core business”? - Check-up finanziario: l’azienda riesce a produrre un adeguato flusso di cassa (cash flow)
dalla propria gestione caratteristica? Inoltre, come contribuiscono le altre gestioni
(finanziaria, accessoria, straordinaria, tributaria) alla dinamica del cash flow globale? - Check-up patrimoniale: com’è composto il patrimonio aziendale, ovvero l’insieme degli
investimenti e delle relative fonti di finanziamento? In che rapporto sono i mezzi propri con
quelli di terzi, ovvero quanto è indebitata l’azienda rispetto al capitale apportato dai soci?
Come si configurano i rapporti coi finanziatori (banche, fornitori, Stato, ecc.)? Cosa
possiamo dire, invece, delle modalità con cui il denaro complessivamente raccolto (dai soci
e dai terzi) è investito? - Check-up delle competenze: cosa “sa fare” l’azienda. In cosa è forte? Che tipo di
competenze esprime la proprietà o il management? A che livello siamo su argomenti
fondamentali quali: organizzazione, formazione, leadership, marketing, conoscenza del
mercato e dei concorrenti, competenze tecniche e tecnologiche, ricerca e sviluppo?
Nell’ambito del check-up, vengono poi approfonditi gli aspetti che, nel caso specifico, sono da considerare più rilevanti:
ad esempio, in un’azienda fortemente condizionata dal rapporto con le banche, non si potrà prescindere da un’accurata analisi di fidi, finanziamenti, leasing e factoring, delle condizioni bancarie, delle segnalazioni presenti in Centrale Rischi e in CRIF.
Nelle aziende più strutturate, per prepararsi in modo ottimale, bisognerà procedere ad un’approfondita analisi di bilancio, che contempli un’accurata riclassificazione dei dati contenuti nei documenti ufficiali, con conseguente calcolo e interpretazione dei principali indici (ratios) quali ad esempio il ROI, il ROE, il CURRENT RATIO, il LEVERAGE e così via. Per valutare l’adeguatezza della gestione caratteristica a produrre reddito positivo, si dovranno evidenziare e commentare valori fondamentali quali il MOL (margine operativo lordo), il RO (reddito operativo), oppure EBITDA ed EBIT, per i lettori più avvezzi ai termini internazionali.
Quando saremo più liberi, spero presto, ti vengo a trovare. Ciao. Marcello Pioli